La spocchiosità e l’arroganza che palesa un pluricondannato come Marcello Dell’Utri nel santificare un mafioso come Mangano e nel dissacrare una pagina storica dell’Italia come la Resistenza gridano “vendetta”.
Non c’entra assolutamente nulla essere giustizialisti o garantisti, laici o religiosi, conservatori o riformatori, di destra o di sinistra, qui è in gioco la dignità e la storia di un intero popolo, vengono irrisi i morti per mano della mafia ed i morti che hanno restituito la democrazia al nostro paese.
Vengono messi in discussione valori come la legalità e la democrazia da uno che probabilmente siederà, anche per merito di una legge elettorale indecente, negli scranni del Parlamento italiano.
Adesso basta!
Dopo le imbecillità di Bossi e Lombardo sulla ripresa delle armi, le dichiarazioni di una mente insana come Borghezio sulla razza eletta, le richieste di accertare l’attitudine psichiatrica dei magistrati da parte di un soggetto socialmente pericoloso come Berlusconi, le dichiarazioni di Dell’Utri rappresentano la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
In gioco ci sono le fondamenta di uno stato civile e democratico e non possiamo permetterci di annoverare queste dichiarazioni tra le solite baggianate elettorali; dobbiamo in tutto i modi isolarli e chiamare l’intero paese ad una rivolta democratica in occasione del voto.
In Italia si muore per lavorare, si fa fatica a campare dignitosamente, ogni giorno nasce un’emergenza provocata da anni di connivenze, omertà, interessi corporativi e lobbstici che si scaricano sempre e comunque sul cittadino, che sia questo lavoratore, pensionato, disoccupato o studente e poi si devono sopportare impunemente dichiarazioni del genere?
Alziamo la testa e riprendiamoci valori e dignità
Diamo voce ai famigliari dei morti per mafia ed ai figli della resistenza; non si meritano tutto questo.
Non ce lo meritiamo ed un calcio nel sedere è solo l’inizio!
venerdì 11 aprile 2008
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